A fine estate molte famiglie si preparano all’apertura/avventura della scuola, in termini di inserimento o di prosecuzione di un percorso già avviato.
L’inserimento al nido o alla materna sollecitano dubbi e timori particolari, sia nei genitori che nei bambini, che possono però essere utilmente affrontati.
L’ingresso all’asilo nido rappresenta spesso la prima separazione dalla mamma, che si trova ad affidare il proprio cucciolo, fino a ieri praticamente sempre e solo attaccato alle sue gonne, alle cure di altre persone, generalmente estranee. Se poi aggiungiamo che si tratta di bimbi ancora molto piccoli e con capacità verbali ridotte, non stupisce che l’inserimento possa essere un momento difficile per le mamme, prima ancora che per i bambini.
Da una parte il bisogno di lavorare e la voglia di riappropriarsi di una parte del proprio tempo, dall’altra il timore di non essere più così uniche e fondamentali per il proprio figlio. Il desiderio che lui/lei sperimenti con gioia nuove esperienze e relazioni, ma anche l’ansia che possa soffrire o subire soprusi senza potersi difendere… Insomma un misto di desideri e paure contrastanti che per poter essere gestite al meglio, vanno prima di tutto riconosciute e accettate come normali processi legati alla crescita.
E così come i fantasmi si dissolvono al sorgere del giorno, la conoscenza effettiva del nuovo ambiente e delle nuove figure di riferimento può essere di grande aiuto: chiedere informazioni ad altre mamme che conoscono la struttura, partecipare agli open day, ai colloqui con le maestre, sentendosi libere di esprimere i propri timori e qualsiasi dubbio venga in mente. Come pure di cercare un’altra struttura, se non si rimane convinte!
Alcuni genitori possono ugualmente vivere con un livello di ansia e sofferenza molto elevato questo primo distacco dal proprio figlio/a, nonostante numerose e realistiche rassicurazioni; in questi casi, è possibile che stiano rivivendo, attraverso l’esperienza dei propri figli, delle esperienze dolorose della propria infanzia, senza rendersene conto. È comune e normale, infatti, che l’essere genitore riattivi inconsapevolmente i vissuti della propria infanzia, in quanto è proprio grazie a questa identificazione con il proprio bambino/a che si sviluppa la capacità di comprenderlo e prendersene cura. D’altra parta, se il passato ha troppi ‘nodi’, può essere utile consultarsi con uno specialista, per trovare il modo di ‘scioglierli’, a beneficio sia dei genitori che dei bambini.
Rispetto al nido, la gradualità dell’inserimento, che in genere contempla momenti di compresenza e di attività con il genitore, serve proprio a realizzare morbidamente questo ‘passaggio di consegne’ tra mamma e maestre, così da gettare le fondamenta per quel senso di fiducia verso il nuovo ambiente che rappresenta il pilastro fondamentale per un inserimento sereno.
I bambini infatti sono osservatori estremamente attenti e notano qualunque ansia o perplessità nello sguardo dei genitori; così, il primo e miglior modo per rassicurarli è quello di sentirci davvero fiduciose e più serene possibili!
Teniamo presente che l’asilo nido, oggi, è spesso un’esperienza veramente bella per i bambini, che scoprono ogni giorno cose nuove, attività interessanti e la possibilità di iniziare a stringere piccole e tenere amicizie! E non c’è mamma che non si commuova al vedere i loro lavoretti…!
Ma per arrivare a questo, occorre un po’ di tempo e di familiarità con il nuovo ambiente: l’inserimento, appunto.
Preventivamente, per preparare i piccoli all’ingresso al nido, le mamme possono leggere ai bimbi dei libricini accattivanti sull’asilo, in modo da sollecitare un senso di interesse e curiosità.
Quando la mamma visita il nido, inoltre, è molto utile “cercare & trovare qualcosa di bello” da raccontare poi a casa al proprio piccolo. Il primo giorno in cui vedrà il nido, il bimbo sarà felicissimo di ritrovare in quell’ambiente nuovo gli oggetti del vostro racconto, sentendosi così anche molto rassicurato!
Questi accorgimenti prepareranno al meglio l’ingresso nel nuovo ambiente, ma non possono evitare del tutto che, prima o poi, i bimbi manifestino una certa resistenza ad andare all’asilo, o meglio alla separazione dalla mamma. In realtà è un comportamento del tutto normale, che semplicemente testimonia il fatto che il legame con la mamma è unico e speciale.
Può esserci inoltre un po’ di difficoltà a condividere l’attenzione delle maestre con altri bambini e ad adattarsi a nuove regole, magari diverse da quelle a cui si è abituati a casa.
Adattamento peraltro importantissimo e costruttivo, visto che il mondo in cui il bimbo dovrà imparare a vivere e confrontarsi è un mondo sociale, ricco e variegato.
Ma come aiutare un bambino in crisi sulla porta dell’asilo?
Da un punto di vista pratico, se il bimbo riesce ad ascoltarci, può essere sostenuto innanzitutto aiutandolo a esplicitare le sue emozioni (“Sei triste perché la mamma va via?”, “Hai un po’ timore perché non conosci questo posto?”) e condividendole sia a parole che a gesti ( abbracciarlo dicendo “Certo tesoro ti capisco, anche tu mancherai tanto alla mamma!” oppure “Vieni che guardiamo insieme che bel gioco che c’è qua, proprio come la cucina giocattolo che hai a casa!”).
In ogni caso, è sempre importante rassicurarlo sul nostro ritorno, magari dandogli dei parametri temporali (“Ma dopo che avrai fatto il pisolino, la mamma tornerà e ti darà un bel bacione!”).
Si può anche promettere un premio al bimbo se smette di strillare o di aggrapparsi; appena usciti dall’asilo, avrà un bel dolcetto o farete un gioco insieme! Promessa che andrà inderogabilmente mantenuta, ma solo se il bimbo farà ciò che gli è stato chiesto. Altrimenti, gli si anticipa che potrà riprovare a ‘guadagnarselo’ l’indomani. In questo modo, sarà incentivato a tirare fuori le sue risorse, e grazie al Cielo, i bimbi di risorse ne hanno tantissime!
Per evitare questi momenti difficili, per quanto normali, alcuni genitori sono tentati di sgattaiolare via mentre il bimbo non li guarda; si è visto però che così i bimbi tendono a sentirsi abbandonati o raggirati e a perdere fiducia negli adulti.
Al contrario, è importante salutarlo, in modo dolce ma fermo: “Adesso la mamma deve proprio andare a lavorare/fare dei giri. Ci vediamo dopo, ti voglio bene!!” e lasciarlo ad una maestra pronta ad accoglierlo, possibilmente anche fisicamente, con un abbraccio.
E poi andarsene senza esitare.
Tentennare infatti darebbe al bambino il messaggio che potremmo cambiare idea e restare (..”forse se piango più forte…”) o che non siamo sicure di lasciarlo in un bel posto, con il risultato di renderlo a sua volta dubbioso, spaventato o arrabbiato. Proprio quello che vorremmo evitare!
In realtà, la maggior parte dei bambini smette di piangere dopo pochissimi minuti quando non vedono più la mamma; per verificarlo, potete chiedere alle mamme che entrano dopo di voi di dare un’occhiata e riferirvi cosa stia facendo il vostro bimbo. Molto probabilmente, starà giocando tranquillo!
Un ulteriore stratagemma per confortare i bimbi che soffrono molto il distacco è quello di far portare con sé un oggetto ‘speciale’, come l’orsetto inseparabile oppure un braccialetto ‘magico’, dicendo al bambino che ogni volta che lo girerà, la mamma lo starà pensando!
Con queste basi di rassicurazione affettiva, prevedibilità e fiducia nel nuovo ambiente e nelle capacità del bambino, l’inserimento è solo una questione di tempo: giorno dopo giorno, il bambino imparerà che veramente la mamma torna sempre, che all’asilo si fanno tanti giochi divertenti e che le maestre sono pronte ad occuparsi di lui.
Infine, non dimentichiamo che ‘il buon giorno si vede dalla sera prima’: assicuriamo ai bimbi degli orari regolari per la cena e la nanna, evitando cartoni animati violenti o discorsi che possono agitarli.
Per quanto riguarda la scuola materna, l’inserimento procede in genere in modo abbastanza semplice se il bimbo ha già avuto un’esperienza positiva al nido e/o se magari conosce già qualche compagno di classe.
Diversamente, può essere utile tenere presente gli stessi accorgimenti indicati per l’inserimento al nido, agevolati dal fatto che le capacità di comprensione e di espressione verbale in questa fascia d’età sono maggiori.
Buon anno scolastico a tutti!!