Disturbi d'ansia

Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i disturbi d’ansia sono tra i più diffusi nella popolazione generale e rappresentano il più frequente motivo di consultazione degli psicologi. Molte persone cercano di controbatterli con l’utilizzo di farmaci ansiolitici (secondo alcune stime, i farmaci più venduti al mondo!!) ma agendo solo sul ‘sintomo ansia’ e non sulla causa, spesso il problema persiste.

Le terapie psicologiche, soprattutto quelli di approccio Cognitivo-Comportamentale, rappresentano le terapie d’elezione nel trattamento dei disturbi d’ansia, come dimostrano numerose ricerche.

Questi disturbi sono caratterizzati da un senso di minaccia più o meno definita (paure o ansie) eccessivamente frequente e intenso che spesso porta a una serie di sintomi somatici spiacevoli (ad es. tachicardia, sensazioni di soffocamento, di svenimento) che le persone avvertono come intollerabili o pericolosi. Le persone cercano di controllare l’ansia con comportamenti tesi a evitare determinate situazioni o oggetti e/o a rassicurarsi (portare con sé oggetti rassicuranti, farsi accompagnare da qualcuno), che però limitano grandemente la loro libertà e il loro benessere.

  • Fobia specifica: è il timore eccessivo e incontrollabile di una situazione o di un oggetto specifico. La paura è tale da manifestarsi non solo in presenza di quella data situazione o oggetto, ma anche al solo pensiero. A molte persone capita di avere paura di qualcosa, come ad esempio animali, sangue, aerei, luoghi affollati, ecc., per cui si parla di ‘disturbo’ solo se queste paure arrivano ad interferire con la propria vita e i propri obiettivi.
  • Disturbo d’ansia sociale (Fobia sociale): spesso scambiata per ‘timidezza eccessiva’, consiste in un timore paralizzante del giudizio altrui che porta le persone a evitare in modo costante la maggior parte delle situazioni sociali. Quando sono costrette a partecipare, il disagio è molto intenso.
    In una forma più lieve, il disturbo è correlato prevalentemente all’esecuzione di alcune prestazioni in presenza di altri, come leggere o parlare in pubblico. Ne soffre circa il 13% della popolazione.
    Nell’infanzia e nell’adolescenza può trattarsi di un fenomeno comune. Ma è bene non sottovalutarlo se porta il bambino a non sviluppare amicizie, a isolarsi nelle occasioni sociali e se determina una forte sofferenza, che può portare a bassa autostima.
  • Disturbo di panico: gli attacchi di panico sono episodi spesso brevi ma molto spiacevoli in cui le persone sperimentano sintomi fisici, come ad esempio palpitazioni, sudorazione, tremori, dolori al petto, disturbi addominali, di intensità tale da temere di impazzire, morire o perdere il controllo. Spesso si rivolgono al medico o al Pronto Soccorso, temendo si tratti di un disturbo fisico o un infarto. Nel tempo può svilupparsi una vera e propria “paura della paura” e si tende a evitare tutta una serie di situazioni e luoghi associati al panico, aggravando il senso di solitudine e limitando fortemente le possibilità di vita.
    In realtà, se trattato, è un disturbo che tende ad avere una pronta risposta alle cure psicologiche, soprattutto se iniziate in tempi rapidi rispetto all’inizio del problema.
  • Disturbo d’ansia di separazione: timore eccessivo e inappropriato per l’età legato alla separazione dalle principali figure di riferimento, che perdura per più di un mese nei bambini e adolescenti e di 6 mesi negli adulti. Può esserci la paura che accada loro qualcosa (es. incidenti) o che un evento imprevisto porti a doversi separare da loro (perdersi, ammalarsi, essere rapiti). L’ansia può essere tale da indurre incubi ripetuti relativi al tema della separazione o sintomi fisici (es. mal di testa, vomito) quando si verifica o si prevede la separazione. Spesso si sviluppa dopo un evento stressante, come un trasloco o una malattia. Può limitare grandemente la vita delle persone, impedendo loro di andare a scuola o al lavoro.
    È importante in questi casi intervenire precocemente, soprattutto in età evolutiva, e coinvolgere nel lavoro terapeutico le figure di riferimento.